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Abbuffate natalizie senza ansia e senso di colpa. Si può?

Dicembre 12, 2024

Il periodo natalizio porta con sé un mix unico di tradizioni, sapori e convivialità che si riflette spesso nelle abbondanti tavolate festive. Dietro alle “abbuffate” di natale non si cela solo il piacere del palato, ma anche una dimensione psicologica più profonda. Il cibo diventa simbolo di connessione, festa e condivisione, contribuendo al nostro benessere emotivo.

Ma come raggiungere il giusto equilibrio tra piacere del cibo e benessere psicologico, evitando ansia e sensi di colpa?

La prima cosa da fare durante questo periodo (e non solo!), è mangiare in modo consapevole. La ricerca ha dimostrato che concentrarsi sul gusto, la consistenza e il profumo del cibo, evitando distrazioni come la televisione, può aiutare a riconoscere i segnali di fame e sazietà. Questo riduce il rischio di abbuffate inconsapevoli e promuove una relazione più sana con il cibo.

Un altro elemento chiave è accettare la flessibilità alimentare. Gli studi sul comportamento alimentare mostrano che una mentalità rigida – ad esempio l’idea di dover compensare le abbuffate con digiuni o esercizio fisico estremo – può generare, come dicevamo, ansia e alimentare il senso di colpa. Ricordiamoci che le feste vanno vissute come un momento unico, accettando che qualche “strappo” è parte di una dieta equilibrata a lungo termine.

Anche il pensiero positivo è fondamentale: evitare di giudicare sé stessi per ciò che si mangia aiuta a mantenere il benessere psicologico. Ad esempio, secondo il modello della self-compassion (autocompassione), riconoscere che tutti, di tanto in tanto, si concedono qualche eccesso è più utile che criticarci duramente. La gentilezza verso sé stessi riduce lo stress e favorisce scelte alimentari più equilibrate nel tempo.

Inoltre, è utile integrare il cibo con il movimento, ma senza cadere nella trappola del “bruciare le calorie”. Attività piacevoli come una passeggiata post-pranzo, yoga o ballare con i familiari possono migliorare l’umore e ridurre la tensione, anziché alimentare un rapporto conflittuale con l’esercizio fisico.

Infine, uno degli aspetti fondamentali è l’importanza del contesto sociale. Le feste sono un’occasione per coltivare legami ed è bene, dunque, concentrarsi su ciò che il momento rappresenta emotivamente. Il cibo diventa così una componente piacevole, ma non l’unico focus.

Se tuttavia emergono sentimenti persistenti di ansia o senso di colpa, è importante parlarne. La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, si è rivelata efficace nel lavorare sulle credenze disfunzionali legate al cibo e al corpo. Avere un supporto professionale può aiutare a gestire il rapporto con il cibo e a vivere le feste con maggiore serenità.

Godersi le abbuffate natalizie, quindi, è possibile adottando un approccio consapevole, flessibile e rispettoso dei propri bisogni emotivi e fisici.

Il benessere psicologico nasce dall’equilibrio, non dalla perfezione.

Dott. Antonio Genco